Se quella del 17 dicembre scorso era stata la giornata della consacrazione, con la vittoria netta sullo sfidante, quella di giovedì scorso è stata la giornata dell’inizio vero e proprio dell’era di Francesco Sordo segretario del Pd di Anagni.
Giovedì sera infatti, dopo uno stop legato anche a questioni tecniche (la nuova sede da trovare), si è tenuto il primo Direttivo ufficiale del Pd locale dopo il congresso che lo scorso 17 dicembre, aveva salutato l’arrivo del Cincinnato di Acuto alla carica che era stata (fino alle dimissioni) di Egidio Proietti. (Leggi qui: Il Pd di Anagni torna nel solco dell’unità: nel nome di Sordo).
Un risultato, quello di Sordo, netto (61 i suoi voti contro i 28 di Angela Manunza nel Congresso) dopo una campagna congressuale molto dura, in cui più di qualcuno aveva salutato il possibile arrivo di Sordo come la vittoria di una non meglio specificata forza oscura. (Leggi qui: Poco fratelli e molto coltelli, riecco il solito Pd. E leggi anche Sansoni incendia il Pd, Sordo spegne le polemiche).
Aria nuova in Sezione
Polemiche precongressuali? Ovviamente sì; ma c’era il sospetto che, nonostante le strette di mano e le foto di rito, un po’ di astio e di ruggine tra le parti fossero rimasti. Un sospetto che, per fortuna del Pd, sembra sia stato fugato dai toni concilianti (dice chi c’era) dalla riunione (durata oltre due ore) del Direttivo.
Che ha sbrigato le pratiche istituzionali, come la nomina del Tesoriere, Stefano Rosi (eletto all’unanimità) e la ripartizione dei posti in Segreteria, che dovrebbero essere 5 per la maggioranza e 3 per la minoranza). Ma soprattutto ha ospitato la relazione programmatica del neosegretario. Nella quale Sordo ha detto come dovrà essere, da adesso in poi, il Pd di Anagni. Un Partito che dovrà, ha detto, tornare a parlare tra la gente e per la gente. Riorganizzando una dimensione comunicativa che sembrava negli ultimi tempi avere un po’ perso (si pensa al potenziamento delle pagine social ed alla creazione di un vero e proprio sito dedicato).
Frase-mantra: “il Partito deve organizzare la sua opposizione”; un modo, elegante ma fermo, per dire che finora in effetti non si era fatto molto. Il Pd organizzerà quanto prima dei tavoli tecnici ( aperti non solo alla classe politica ma anche agli esperti sul territorio) dedicati alle questioni più scottanti (sanità ed ambiente in primis), per far pesare la propria voce su temi che sono caldi da tempo. Insomma, l’idea è quella di tornare davvero in campo dopo un lungo periodo di sonno più o meno indotto.
Questione di rapporti
Un’intenzione salutata positivamente anche dall’ex Segretario; Egidio Proietti ha riconosciuto che il Partito “deve camminare con le sue gambe”. E, particolare non banale per suggerire la ricerca dell’unità, la relazione di Sordo non è stata sottoposta, alla fine, al voto del Direttivo.
Resta, e non è un dettaglio da poco, il problema del rapporto con le altre forze politiche di sinistra. Mentre in città cominciano a registrarsi voci più o meno autorevoli relative alla creazione di un cartello che dovrebbe raccogliere le forze civiche progressiste che si trovavano nella fu coalizione SiAmo Anagni, rimane il tema del rapporto con il consigliere Luca Santovincenzo ( e con l’area che a lui fa riferimento).
Qui Sordo è stato chiaro; Santovincenzo è un consigliere comunale con cui collaborare ed a cui fare certamente attenzione, ma il Pd resta il Pd e deve fare la sua strada. Insomma; se qualcuno pensava che il Pd anagnino potesse essere una forza da scalare dall’esterno, forse deve rivedere i suoi piani.
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