Tanto tuonó che piovve. Si potrebbero sintetizzare così le ore successive al risultato delle elezioni Europee a Frosinone. La verifica politico programmatica (e di Giunta), che era stata messa in stand by da marzo (dopo il voto all’unanimità sul Bilancio dei consiglieri di maggioranza, è stata sollecitata ieri dal gruppo di Forza Italia al Comune capoluogo. Lo hanno fatto i consiglieri Maurizio Scaccia (che è anche capogruppo) e da Pasquale Cirillo. Per inciso, la terza consigliera azzurra Cinzia Fabrizi appare invece da tempo una entità autonoma e indipendente dalle decisioni del resto del gruppo.
Il sindaco ha detto “va bene”: lo si apprende dalle pagine locali del quotidiano il Messaggero. “Incontrerò tutti i singoli consiglieri comunali per capire se si intende continuare con questa azione amministrativa o meno” ha dichiarato il primo cittadino.
I risultati
Ma quale è stato il risultato dei Partiti del centrodestra nel capoluogo alle Europee? Fratelli d’Italia si è confermato il primo Partito in città ottenendo un importante 31,94%. Il miglior risultato di sempre a Frosinone.
Coerentemente con il dato nazionale molti si aspettavano il sorpasso di Forza Italia sulla Lega, anche nel capoluogo. Così però non è stato: questo è un fatto oggettivo difficile da contestare. Il Partito di Salvini ha ottenuto un prezioso 11,84%. Quasi 3 punti percentuali in più rispetto al risultato ottenuto dal Partito in Italia con il 9.11%. Forza Italia ha portato a casa un più che performante 10.89%, risultando il terzo partito della coalizione.
Va detto che i numeri riportati dai 3 Partiti di centrodestra sono stati arricchiti anche dall’importante contributo dei voti delle liste civiche. E non tutti i Consiglieri comunali civici hanno votato compatti per un determinato Partito, ma si sono equamente distribuiti su FdI-Lega e FI.
In ogni caso, questi dati sono la base di partenza per avviare la verifica con tutti i consiglieri di maggioranza. Lo saranno insieme a quelli usciti dalle urne alle Comunali di giugno del 2022, sicuramente ben più importanti e incidenti almeno per il sindaco Riccardo Mastrangeli che infatti li considera separati.
Le questioni sul tavolo
Sono almeno tre le questioni sul tavolo. La prima. Il riconoscimento o meno dell’assessorato alla lista di Mauro Vicano dopo le dimissioni dell’avvocato Alessandra Sardellitti. Superfluo dire che l’ex presidente della Saf si aspetta il mantenimento dell’accordo stipulato con Mastrangeli durante il ballottaggio.
La seconda questione è la sostituzione dell’assessore alla Polizia Municipale Maria Rosaria Rotondi, che il consigliere Pasquale Cirillo ha de facto sfiduciato da tempo, chiedendone la rimozione. Senza però ottenerla. La Rotondi siede in giunta senza alcun Consigliere comunale di riferimento che la “regge” in aula.
Queste le questioni in sospeso per quanto riguarda l’esecutivo. Poi c’è il problema più articolato della posizione dei “malpancisti” della prima ora, che non firmarono il documento di conferma della fiducia al sindaco. E cioè Anselmo Pizzutelli, Giovanni Bortone e Maria Antoneitta Mirabella. I quali ufficialmente dichiarano di non rivendicare posti in Giunta (per il momento), ma chiedono al sindaco di rivedere alcune scelte programmatiche. Su tutte quelle per lo Scalo e sul BRT.
Le considerazioni
Alcune considerazioni di carattere politico, prima dell’avvio ufficiale della verifica, appaiano naturali. Il confronto tra il sindaco ed i suoi consiglieri risulta quantomai necessario per fare finalmente chiarezza in maggioranza, specialmente all’esito delle elezioni europee. L’attività amministrativa anche in presenza di evidenti malcontenti da più di un anno, comunque non ne sta risentendo. E questo è sicuramente un punto di forza per il sindaco e gli assessori.
Singolare, per non dire paradossale però che due capigruppo di maggioranza (Lista del Sindaco e Lega) interroghino sistematicamente la propria maggioranza, durante il question time. È legittimo. Ma non è normale.
Verifica che serve anche per capire se i Partiti hanno sviluppato una ulteriore attrattività, dopo il voto di sabato e domenica. In soldoni e per essere più realisti del re: se ci saranno passaggi di consiglieri da un gruppo consiliare ad un altro o se ne verranno costituiti di nuovi. La circostanza non è di poco conto. Perché altera ulteriormente gli equilibri.
In ogni caso, Mastrangeli non si farà tirare per la giacchetta: non sarà disponibile ad azzerare completamente la giunta se qualcuno dovesse chiederlo. Farà semmai qualche aggiustamento (uno o due cambi al massimo). Questo probabilmente si.
Anche perché, come diceva negli anni 70 l’Avvocato Agnelli, “se la FIAT starnutisce, il resto d’Italia ha il raffreddore” Proprio per sottolineare l’importanza del marchio nel panorama industriale italiano. Allo stesso modo, Frosinone è un importante capoluogo di provincia del Lazio e eventuali “terremoti politici” nel capoluogo (allo stato impensabili), avrebbero inevitabili riflessi anche in Regione e nelle altre amministrazioni.
Il Partito sa bene
La richiesta di verifica da parte di Forza Italia, immediata senza aspettare nemmeno 48 ore di decantazione dal risultato Europeo, pone comunque un interrogativo importante. Possibile che I consiglieri Scaccia e Cirillo, pur nella loro indipendenza garantita dal ruolo, si siano mossi autonomamente nel sollecitare il confronto con il sindaco, senza chiedere il via libera preventivo al coordinatore provinciale Rossella Chiusaroli e regionale Claudio Fazzone? La risposta è ovviamente no.
I vertici del Partito sono evidentemente al corrente di tutto. E osservano con attenzione gli esiti del confronto a Frosinone. Pur se per questa verifica ci sono diverse aspettative, da parte di molti: Consiglieri, Assessori, Partiti e liste civiche, al momento non sono in alcun modo ipotizzabili clamorosi colpi di scena.
A nessuno conviene. Perché Frosinone oggi, per certi versi, è coma la Fiat degli anni 70.
Read More