Pronti, partenza, via: il centrodestra presenta il candidato sindaco Arturo Buongiovanni. Avvocato, originario di Coreno Ausonio, con un radicamento nel mondo cattolico: è stato designato da quattro partiti di centrodestra su cinque – Lega, Udc, Noi Moderati e Forza Italia. Con loro ci sono anche alcune liste civiche che fanno capo ai consiglieri comunali di opposizione: quelle ispirate da Benedetto Leone, Massimiliano Mignanelli e Armando Russo. A sostegno del legale è sceso in campo anche l’imprenditore e già consigliere comunale Salvatore Fontana, presente oggi in sala.
Al momento manca solo la firma di Fratelli d’Italia. E si attende di vedere cosa faranno i primaristi: il gruppo che chiedeva di individuare il candidato passando per le Primarie, ritenendole l’unica strada per arrivare ad un cartello unito. I fatti andati in scena questa sera dicono che non è così e che il cartello unitario in larga parte c’è già.
Grazie agli amici delle Primarie
Alla conferenza stampa di presentazione del candidato c’era anche Domenico Natale, l’esponente vicino ai Cinque Stelle che si è ritirato ufficialmente dalla corsa nelle Primarie. I rumors assicurano da giorni che sono pronti ad ufficializzare il passo di lato anche Laura Borraccio e Gianrico Langiano. Ma al momento non ci sono né dichiarazioni ufficiali, né post sulle loro bacheche. Nulla oltre al chiacchiericcio.
Ed è stato proprio ai primaristi ed a FdI che Buongiovanni si è rivolto nel corso della conferenza stampa: “Non posso che ringraziare gli amici delle Primarie. Se io oggi sono qui e anche grazie a loro. Spero che vogliano unirsi in questo progetto unitario perché per battere il sindaco uscente che si presenta con una squadra compatta serve la massima unità“. Stesso messaggio rivolto anche a FdI che oggi ha disertato l’appuntamento al Manzoni in attesa di capire cosa deciderà il tavolo regionale: “Siamo rispettosi dei loro tempi e non diamo ultimatum, ma con FdI c’è assoluta sintonia sui programmi quindi siamo convinti che sia necessaria l’unità anche con loro“.
Il Partito al momento non si è ancora espresso, anche per un problema di forma: chi dovrebbe sottoscrivere l’accettazione della candidatura dal momento che il Circolo è commissariato e l’ormai ex commissario Fabio Tagliaferri non è più al timone del Partito, avendo lasciato gli incarichi per andare a guidare una società del Ministero della Cultura?
Pontieri al lavoro
Ma oltre alla forma c’è la sostanza: tra i ‘meloniani’ c’è una certa freddezza. Non per il nome proposto: che a più di uno potrebbe anche andare bene. Il problema è politico. Per il modo in cui si è arrivati alla candidatura: Fratelli d’Italia è stata messa di fronte all’unità già raggiunta. Il che crea difficoltà anche ad un eventuale tavolo regionale del centrodestra. Eventuale perché ad oggi non risulta ce ne sia in programma uno sul tema.
In agenda c’è un tavolo regionale ma di Fratelli d’Italia. Chiamato a valutare i quattro nomi disponibili a candidarsi per FdI: l’ex portavoce Angela Abbatecola, la consigliera uscente Michelina Bevilacqua, l’esponente di Destra Nuova Fabio Marino e l’avvocato Silvestro Petrarcone. Nessuno di loro ha presentato le liste con i candidati né i conti con i quali sostenere lo sforzo elettorale: entrambi erano stati chiesti da Fabio Tagliaferri.
Altri rumors riferiscono di un confronto acceso tra chi vuole una decisione e chi invece assicura che la candidatura gli è già stata ‘promessa‘. Da chi e sulla base di cosa, non è dato sapere. Con l’uscita di scena di Fabio Tagliaferri, Fratelli d’Italia a Cassino è tornato ad assomigliare ad un suk arabo. A tentare una mediazione sta provando l’area che fa riferimento al dirigente provinciale Antonio Cardillo. Numeri alla mano sta provando a far capire che non ci sono possibilità di vittoria se si va alle urne divisi.
Il grande freddo
Un rebus di non facile soluzione, perché c’è poi anche la compagine dei primaristi dove si registrano molti distinguo. Ieri pomeriggio i candidati alle primarie si sono incontrati e hanno mostrato pollice verso nei confronti di Benedetto Leone e della sua proposta di convergere tutti su Arturo Buongiovanni. Leone è colui che più di tutti aveva caldeggiato le Primarie. A lui hanno rimproverato il fatto di essersi appropriato di una delega che nessuno di loro gli avrebbe conferito per andare a trattare con gli altri Partiti e chiudere l’accordo sul nome dell’avvocato Buongiovanni.
Ecco perché hanno deciso di proseguire ugualmente con le primarie: in particolar modo Giuseppe Sebastianelli e Giorgio Di Folco hanno spiegato che loro andranno avanti senza se e senza ma. “Non possiamo prendere in giro i cittadini dopo che abbiamo avviato questo percorso. Per quello che mi riguarda – dice Sebastianelli – io continuerò a fare campagna elettorale. Ho già provveduto a portare tutto il materiale elettorale in tipografia e mi sto occupando delle sedi dove far svolgere le consultazioni. Si voterà certamente in Aula Pacis e in almeno due frazioni della città. Si valuta anche l’ipotesi di un gazebo in piazza Diamare. Se qualcuno si ritirerà non mi interessa, io di certo vado avanti“.
Nel mirino finisce l’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Mario Abbruzzese. Lo accusano di essere stato il regista occulto dell’operazione che ha portato a Buongiovanni. Lui respinge le critiche: “Io sin dall’inizio ho cercato di essere il più possibile distaccato dalle comunali di Cassino, anche perché sono impegnato nelle elezioni europee. Certo, ho partecipato ad alcune riunioni ed ho spiegato che è importante lavorare per l’unità, ma Buongiovanni non è il mio candidato, è frutto di una sintesi tra partiti e liste civiche“.
Senso di responsabilità
A chiedere a tutti i primaristi di fare un passo indietro è il consigliere comunale Benedetto Leone che argomenta: “Faccio appello al senso di responsabilità di tutti, soprattutto dei candidati delle Primarie. Quale “padre” di queste primarie, come molti mi hanno definito, prevalga il senso di responsabilità per l’unità del Centrodestra e di un progetto finalmente nuovo e giovane in grado di entusiasmare e rianimare un Centrodestra fino ad oggi è sembrato un paziente a fine vita”.
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