Non è finita. Nemmeno dopo un anno. Le elezioni Regionali del Lazio si riaprono: torna in discussione l’attribuzione del seggio andato alla Lega nel sud del territorio. Era stato assegnato per una manciata di voti ad Angelo Tripodi di Latina: questione di uno zero virgola su Pasquale Ciacciarelli nonostante l’esponente ciociaro avesse che aveva preso una marea di voti in più del suo collega pontino.
La Seconda Sezione Giurisdizionale del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Pasquale Ciacciarelli per l’attribuzione del seggio. Ora si dovrà procedere alla verifica della corretta attribuzione dei voti nei seggi in Ciociaria.
Questione di numeri
Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio tenutesi il 12 e 13 febbraio dello scorso anno la lista “Lega Salvini Premier” aveva riportato 131.811 voti messi sul simbolo, ne aveva presi 22.066 in provincia di Frosinone (pari al 12,31%). Ma il seggio era scattato invece a Latina nonostante i voti ottenuti lì dalla Lega fossero stati solo 21.480 (il 12,71%). Perché era andato a Latina e non a Frosinone?
Questione di resti. Cosa significa? Nel Lazio c’è un sistema elettorale proporzionale: cioè i Consiglieri regionali vengono eletti in proporzione ai voti presi dai singoli Partiti; più voti prende il Partito e più Consiglieri elegge. Chiaro.
Si prende il totale dei voti validi dati ai Partiti e si imposta la proporzione. Dalla quale esce il numero di Consiglieri eletto da ciascun Partito. Ma il numero è seguito anche da una virgola con dei resti che non sono sufficienti ad eleggere un Consigliere intero. Che fine fanno quei resti?
Tutto il ricorso dell’assessore Pasquale Ciacciarelli si gioca sui numeri dopo la virgola.
La decisione del Consiglio di Stato
La Seconda Sezione Giurisdizionale del Consiglio di Stato ha riconosciuto come fondato il ricorso con cui si solleva il dubbio che gli Uffici Elettorali comunali della circoscrizione di Frosinone, l’Ufficio Circoscrizionale di Frosinone ed infine anche l’Ufficio Centrale regionale non abbiano correttamente conteggiato i voti ottenuti dalla lista. Delle verifiche condotte per Ciacciarelli dagli avvocati Manlio Formica e Maria Silvia Ciacciarelli l’errore di conteggio ha riguardato almeno 464 voti, nei quali si è tenuto conto delle preferenze espresse per i candidati della Lega ma non del voto al Partito.
Per questo il totale dei voti alla Lega – sostiene il ricorso – sarebbe di almeno 22.530 (mentre l’Ufficio centrale ne conta 22.066). Il valore dei resti (cioè dei voti che non hanno contribuito all’elezione piena dei candidati) salirebbe così a 63.510. È un numero che modifica in modo determinante il risultato. Perché?
A febbraio era stato assegnato un seggio in più alla Lega proprio perché aveva il più alto numero di resti. Era stato assegnato però ad Angelo Tripodi di Latina in quanto la sua circoscrizione registrava 63.508 resti e cioè circa 450 in più di Frosinone. Con il nuovo conteggio, se fosse confermato, il seggio leghista scattato con i resti andrebbe in Ciociaria a Ciacciarelli.
Il Consiglio di Stato ha disposto, entro tre mesi (e, comunque, entro il prossimo 18 giugno), il riconteggio su tutte le sezioni della provincia di Frosinone, per verificare la correttezza dell’attribuzione dei voti alla Lista della Lega e, quindi, alla persona del candidato Pasquale Ciacciarelli che già lunedì – ha annunciato – chiederà alla Prefettura di Frosinone di provvedere ad attivare quanto disposto dal Consiglio di Stato.
Rispetto per gli elettori
“Mi è sembrato un atto doveroso di rispetto verso la volontà elettorale dei nostri cittadini” ha commentato Pasquale Ciacciarelli. Che aveva chiesto il riconteggio dei voti subito dopo la chiusura delle operazioni: “Fin da subito avevamo contestato alcune operazioni nei seggi che apparivano non regolari ed ora il Consiglio di Stato ha fatto giustizia dei nostri dubbi”.
Si procede ora a tappe forzate. “Già da lunedì chiederemo alla macchina della Prefettura, sempre puntuale – ha spiegato l’onorevole Nicola Ottaviani, Coordinatore provinciale della Lega – di attivare quanto disposto dal Consiglio di Stato, per arrivare al 18 di giugno con i risultati definitivi dei seggi rivisti e riconteggiati nei dettagli. La rilevanza di oltre 22.000 voti in provincia della lista meritava una seria valorizzazione ed approfondimento”.
Ipotesi rimpasto
Un eventuale conferma dei numeri indicati dall’assessore Pasquale Ciacciarelli contribuirebbe alla messa in discussione degli attuali assetti dell’esecutivo regionale guidato da Francesco Rocca. Infatti nell’ultimo anno è raddoppiato il gruppo di Forza Italia con il passaggio di 2 consiglieri dal Movimento 5 Stelle e 1 dalla Lega cioè proprio Angelo Tripodi. Inoltre le Europee di inizio giugno potrebbero delineare equilibri politici interni al centrodestra del Lazio molto diversi da quelli registrati a febbraio 2023.
Proprio per questo c’è l’ipotesi di un rimpasto in Giunta che tenga conto dei nuovi assetti e dei nuovi equilibri. L’elezione di Ciacciarelli in Aula potrebbe essere un ulteriore elemento di valutazione per la creazione dei nuovi equilibri.
Ma prima bisognerà attendere l’esito del riconteggio della Prefettura di Frosinone.
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