Un addio breve ma carico di passione. Fabio Tagliaferri ha lasciato il Consiglio Comunale di Frosinone: ci stava da 26 anni senza interruzioni. Si dimette dall’Aula e soprattutto dalla Giunta dove era assessore ai Servizi Sociali. Va a guidare ALeS SpA società partecipata del ministero della Cultura che si occupa di Arte, Lavoro e Servizi.
Un anno fa Tagliaferri aveva messo un piede dentro la Giunta regionale allestita dal governatore Francesco Rocca. Ma poi aveva dovuto fare un passo indietro per garantire gli equilibri di componente e di territorio. Non s’è mai lamentato: è tronato al suo posto ed ha compiuto disciplinatamente il suo ruolo a Frosinone come assessore ed a Cassino come commissario del circolo. Poi, quando Mario De Simoni è andato in pensione da ALeS, il Partito si è ricordato di Tagliaferri.
La lettera di addio
«È arrivato per me il momento del saluto» ha scritto Fabio Tagliaferri nella sua lettera di dimissioni. Ricorda che il suo «è stato un percorso lungo il quale sono cresciuto e maturato come uomo e come amministratore, grazie agli insegnamenti che in questo Comune ho ricevuto da ciascuno di voi, anche e soprattutto quando le cose non sono andate come avrei desiderato».
Indirizzata al sindaco Riccardo Mastrangeli, al presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Tagliaferri ed al Segretario Generale Mauro Andreone, la lettera ricorda l’ingresso in Comune «poco più che adolescente, forse ignaro di cosa fosse la politica ma con un profondo desiderio di contribuire al miglioramento e alla crescita della comunità sulla base degli insegnamenti del fondatore degli scout Baden Powell secondo cui ciascuno di noi deve fare il proprio meglio per essere un buon cristiano ed un buon cittadino».
Il segnale politico. «Ora per me si apre una nuova parentesi di vita ancora al servizio della collettività. Vado via con la certezza che Frosinone sia migliorata molto ma che ancora tanto si possa e si debba fare per adeguare la qualità di vita dei nostri concittadini a quella di altri capoluoghi di provincia».
Le conseguenze politiche
Con l’uscita di Fabio Tagliaferri resta libero uno strategico posto in Giunta a Frosinone. In un clima nel quale da mesi ci sono scintille e crampi in maggioranza proprio per rivendicare un assessorato. A chi andrà il posto del neo presidente ed Amministratore delegato di ALeS SpA?
Il sindaco Riccardo Mastrangeli conosce fin troppo bene le solide certezze della Prima Repubblica. Quindi nessun passo in avanti. Terrà l’assessorato ad interim in attesa che Fratelli d’Italia esprima il nome del nuovo titolare.
Che potrebbe essere Sergio Crescenzi: poco più di un mese fa ha sfiorato l’elezione in Provincia mancandola per un soffio. L’assessorato potrebbe essere un adeguato ristoro. Che aprirebbe le porte del Consiglio comunale di Frosinone a Marco Ferrara, primo dei non eletti. Anche Sergio Crescenzi aveva dovuto attendere come Fabio Tagliaferri: pure lui aveva assaporato l’ebrezza dell’assessorato ma aveva dovuto cedere il passo a Simona Geralico per garantire il rispetto delle quote rosa.
L’uscita di scena per Fabio Tagliaferri rimette in discussione le trattative portate avanti a Cassino per la composizione dello schieramento da contrapporre al centrosinistra di Enzo Salera alle prossime Comunali di giugno. Nei giorni scorsi una lettera degli iscritti chiedeva di superare lo stallo e restituire a loro la scelta sul tipo di alleanza e di candidato sindaco da schierare. (Leggi qui: La lettera che riapre il fronte di Cassino).
Tagliaferri era fermamente convinto della necessità di un’alleanza politica. Senza di lui riparte il dibattito per una coalizione con il mondo civico.
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