La vita è basata sulle relazioni e la famiglia, il partner, gli amici e colleghi rappresentano i coprotagonisti di una fitta rete di scambio di informazioni, esperienze ed emozioni che permeano
l’esistenza di ogni persona.
Indubbiamente nel bene e nel male non tutti i rapporti sono portatori di felicità, ma la condizione primaria che permette di definire una sana relazione è la presenza di un rapporto fondato sulla reciprocità, soprattutto l’amore, il rispetto e la stima, sono al primo posto.
Sempre più spesso sentiamo parlare di relazione tossica, pertanto occorre far riferimento al termine “tossico “per definire un tipo di relazione associato a qualcosa di nocivo per la salute.
Il veleno di una relazione tossica erode la fiducia in sé stessi e negli altri, provocando una sensazione costante di infelicità.
Una relazione funzionale sana è contraddistinta da una serie di caratteristiche, tra cui la buona comunicazione, il rispetto, il mantenimento della capacità di autodeterminazione e autonomia.
Caratterizzata altresì da sentimenti di soddisfazione, benessere fisico e psicologico che migliorano la qualità della vita e occasione di crescita di scambio e supporto reciproco che contribuiscono ad un sentimento di sicurezza generale.
Mentre all’interno di una relazione tossica persiste un rapporto che contamina e corrompe il quotidiano, caratterizzata da un disequilibro, infelicità e perdita di capacità di autodeterminazione, della propria identità e autonomia.
All’interno della coppia vi è un rapporto caratterizzato da abuso di potere e prevaricazione, violenza fisica o psicologica, unito ad una mancanza di rispetto talvolta con la messa in atto di
comportamenti aggressivi che minano la relazione. La precarietà e l’imprevedibilità sono all’ordine del giorno e la propria identità e il proprio valore sono demandati a un’altra persona.
Elementi di frequenti conflitti, gelosia ossessiva finalizzata al controllo dell’altro per sopperire a una carenza di sicurezza, contrasti costanti, umiliazioni, mancanza di rispetto erodono in modo più profondo e pervasivo, producendo effetti distruttivi sulla propria vita, impendendo la felicità. Le relazioni di questo genere celano delle vere e proprie dipendenze affettive e si basano su rapporti del tutto disfunzionali. Seppur esistono tratti comuni, campanelli di allarme che destano particolare attenzione, ma il più delle volte tali segnali palesemente chiari ad un occhio esterno e meno riconoscibili da chi si trova all’interno della relazione stessa.
Un amore insano, malato non favorisce la crescita personale, ma genera insicurezza in uno dei due, incidendo negativamente sui livelli personali di autostima e sul senso di autoefficacia.
Indubbiamente avere una relazione tossica imprime negativamente sulla salute mentale e sul benessere generale della persona e qualsiasi sia il tipo di tossicità, asimmetrica, narcisista o
dipendente deve essere affrontata partendo dalla consapevolezza.
Pertanto, le relazioni tossiche sono intesi tutti quei rapporti disfunzionali privi di reciprocità, rispetto e scambi affettivi, nei quali è presente un disequilibrio tra il dare e il ricevere, generando conflitti di vario genere.
Una reale presa di coscienza della situazione è importante per spezzare il legame nocivo, riconoscendo e accettando le proprie responsabilità per stabilire nuovi obiettivi per la propria vita.
Mediante costanza, impegno e determinazione, attraverso il supporto di un esperto è possibile attuare un percorso che aiuti ad acquisire la giusta cognizione di essere degno/a di amore al fine di investire in rapporti basati sul rispetto e reciprocità.
Di Mambro Dolores
Docente e Pedagogista