(di Paola Polidoro) Si è spento nei giorni scorsi, l’improvvisa morte di Fausto Pellecchia ha lasciato un profondo vuoto nel panorama sociale, politico e soprattutto culturale della città Oltre ogni divisione politica, ogni oltre posizione faziosa, tutti ricordano l’uomo e a lui indirizzano un sentito e ammirato tributo.
Fabio Marino: “La morte di Fausto Pellecchia, del tutto inaspettata, apre questo scorcio di anno nella maniera più dolorosa possibile. Lui marxista convinto, io esattamente dall’altra parte della barricata: ma mai abbiamo trasceso nei nostri dibattiti, e anzi più volte siamo stati quasi sul punto di creare un ponte politico fra due mondi. Ma, a parte questo, con estremo cordoglio registro che Cassino, nel suo momento più difficile, perde uno degli ultimi monumenti culturali di riferimento. Una cultura, quella di Fausto, che andava oltre quella del filosofo, per diventare una cultura del popolo. Sia pace a te, Amico mio, dovunque tu sia adesso”.
A fare da eco a Fabio Marino, Angela Abbatecola: “Il professor Fausto Pellecchia ha lasciato questo mondo nel modo in cui tutti, in fondo, si aspettano che lo lascerebbe un filosofo del suo spessore: con dignità e in silenzio. Fausto, persona dotata di straordinaria formazione culturale e di empatia rara, è stato, politicamente, un avversario acceso, ma leale. La sua onestà intellettuale gli permetteva di duellare con eleganza anche con chi condivideva ben poco delle sue idee. Il confronto ideale e ideologico con lui non era mai banale, ma permetteva un arricchimento reciproco, nel rispetto delle ben diverse posizioni. Con la morte di Fausto Pellecchia Cassino perde un protagonista importante della sua storia e della sua cultura. Spero che conservi la sua bonomia e la sua sagacia dovunque sia ora”.