Ultimo tango a Parigi è un film del 1972 diretto dal grande regista Bernardo Bertolucci. Ultimo tango a Parigi è un film che segna a fondo un’intera generazione. Straordinaria è la capacità di dare vita alle sue insofferenze, alla volontà di trasgressione, al desiderio sempre più forte di uscire dagli schemi. Guadagna una propria indipendenza nei confronti di un esasperato ed esasperante conformismo e degli ormai abusati miti borghesi. Discusso, criticato, denigrato, condannato al rogo, il film evento del regista italiano è oggi un vero e proprio cult, antenato e progenitore del genere cinematografico erotico.
Ultimo tango a Parigi: la trama del film
Fonte foto facebook- Bernardo Bertolucci fan club
Rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie, un uomo si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia. Quanto accaduto alla moglie, ma anche altri sentimenti contrastanti e la consapevolezza di aver perduto la propria giovinezza rendono il protagonista più triste e depresso che mai. L’incontro con una giovanissima ragazza borghese cambia tutto. Il fulmineo rapporto sessuale, infatti, modifica le vite di entrambi creando, però, proprio all’uomo, maggiori problemi. Ad imprigionarlo, ora, è una sorta di ossessione erotica, che solo in un primo tempo viene condivisa anche dalla giovane. Quando, però, la passione lascia il posto alla noia e la ragazza si rende conto che quel rapporto non ha alcun futuro, l’amante inizia ad avere le ore contate.
Dalla censura al successo
Inserito da l’American Film Institute al 48essimo posto della classifica dedicata ai 100 migliori film sentimentali di tutti i tempi. Ultimo Tango a Parigi, è la pellicola che ha dato la svolta e la notorietà al regista Bernardo Bertolucci. Con questa opera marchia a fuoco una generazione, riuscendo a traslare sullo schermo la trasgressione, l’erotismo come mai era avvenuto fino a ora. Va inoltre a criticare in maniera aspra la classe media con la sua ipocrisia e la sua presunta moralità. Il grande scandalo portò un clamoroso record d’incassi. La diatriba legale infine andò ancora avanti per molti anni. Solo nel 1987 il film fu riabilitato tramite una sentenza di non oscenità e fu finalmente apprezzato per la sua drammaticità piuttosto che per le scene ritenute scandalose.
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