100 anni dalla nascita, un anniversario importante quello del 30 gennaio 2024 per la comunità sorana. Alberto La Rocca, Carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Militare, uno dei Martiri di Fiesole è infatti nato a Sora il 30 gennaio del 1924. Lo hanno voluto ricordare innanzitutto i Carabinieri della Compagnia di Sora, la cui caserma è proprio intitolata al martire e sul muro della quale, all’angolo tra Via Barea e Lungoliri Matteucci, è collocato il monumento che ricorda l’eroe.
Lo hanno fatto incontrando i bambini della Scuola “Alberto La Rocca” di Via Campopiano, nell’ambito del progetto sostenuto dall’Arma dei Carabinieri per la “Cultura della Legalità”; lo hanno fatto incontrandoli, nelle loro aule, in una mattinata intensa e ricchissima di emozioni per tutti, grandi e piccoli. Sapevano dell’incontro i bambini e si erano preparati da tempo grazie alle loro insegnanti, le maestre Marina Viscogliosi, Nadia Belli, Teresa Campone, Laura Mastropietro, Angela Grassi, Katia Cinelli, Lorena Tomaselli, Maria Gabriella Zappacosta, Tiziana Alonzi, Marina Bengazi e Manila Spica. Avevano preparato per l’evento dei lavoretti che hanno esposto ed altri che sono stati consegnati ai Carabinieri nel corso dell’incontro. Tante domande fatte dai bambini che hanno condiviso il racconto della vita dell’eroe di cui già sapevano la storia, orgogliosi di sedere nei banchi di scuola dove da piccolo aveva studiato anche lui.
Particolarmente toccanti sono stati gli interventi dei familiari del Carabiniere che hanno partecipato all’incontro: i signori Alberto La Rocca, detentore della Medaglia d’Oro al Valor Militare, Alberto Francesco La Rocca e Roberto La Rocca, figli dei fratelli del martire. In particolare, quest’ultimo portava al petto proprio la medaglia che venne concessa al Carabiniere La Rocca per il suo estremo sacrificio ed originariamente consegnata nelle mani della cara mamma Filomena Cirelli. Nelle parole del nipote omonimo, sig. Alberto La Rocca, la storia commovente di un bambino che sin da piccolo aveva mostrato le sue grandi qualità umane. “Veniva a scuola qui, proprio nella vostra scuola, e ci veniva a piedi dalla casa natale che è qui vicino. Mi raccontava il mio papà che allora venivano a piedi scalzi, portando le scarpe con sé senza indossarle per non consumarle, per non rovinarle. Le indossavano prima di entrare a scuola. Erano persone semplici, umili, ma oneste e di grande dignità. Il mio papà ed i miei zii quando parlavano del momento in cui il Presidente della Repubblica consegnò la medaglia alla nostra nonna, difronte ad una mamma che piangeva per la commozione e per il dolore di aver perso un figlio, il Presidente gli disse non pianga signora, lei non ha perso un figlio, lo ha donato per sempre alla Patria”.
I bambini, come detto, hanno voluto omaggiare gli ospiti con delle opere che verranno consegnate ai Carabinieri. Poi, all’esterno della scuola i bambini hanno potuto ammirare e vedere da vicino la nuova Alfa Romeo Giulia in uso al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sora; gli alunni si sono esibiti in uno spettacolo di “Body Percussion” sulle note della “Fedelissima” la marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri. Successivamente i bambini, “scortati” dai Carabinieri e accompagnati dai familiari, grazie all’organizzazione della Dirigente dell’Istituto Comprensivo Sora 3, Professoressa Donatella Antonellis, ed in presenza della Professoressa Ester Pisani, si sono spostati dalla scuola all’abitazione dove 100 anni fa è nato Alberto La Rocca. Lì, con i Carabinieri ed i familiari hanno potuto vedere i luoghi ed immaginare la fanciullezza dell’eroe, per sentirlo ancora più vicino a loro. Momenti tanto emozionanti, anche quando un bambino ha chiesto di poter guardare dentro casa dal portone di ingresso, che è ancora nella stessa posizione della casa del 1924, e poter immaginare il piccolo Alberto che rientrava a casa da scuola. Si è concluso poi con un momento conviviale questo incontro dei Carabinieri con la Scuola.
Le celebrazioni religiose
Il ricordo del centenario è invece continuato con la presenza di Don Francesco Cancelli parroco delle comunità di Pontrinio, Valleradice e San Vincenzo Ferreri che ha condiviso un pensiero per il Car. M.O.V.M. Alberto La Rocca e per il senso di famiglia che intorno a lui si respira, una famiglia che comprende l’Arma dei Carabinieri in maniera inscindibile.
Nel pomeriggio poi, nella chiesa Santuario di Santa Maria di Valleradice Don Francesco ha celebrato una toccante cerimonia a suffragio del Carabiniere Eroe, a cui hanno partecipato l’Assessore Andrea Alviani, in rappresentanza del sindaco, con il Dott. Gabriele Savona, i colleghi della Tenenza della Guardia di Finanza di Sora, i Carabinieri delle Stazioni e dei Reparti della Compagnia Carabinieri di Sora ed i rappresentanti della Sezione di Sora dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo.
Durante la messa le figlie dei nipoti di Alberto La Rocca hanno partecipato all’omelia leggendo le letture; un momento commovente è stato quello della lettura della motivazione per la Medaglia d’Oro al Valor Militare concessagli, motivazione che è la seguente: ”Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria, prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale all’attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il Comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi nel caso che egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco e, al grido di «Viva l’Italia!», pagava con la sua vita il sublime atto d’altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili. Fiesole, 12 agosto 1944.” La conclusione della celebrazione con la lettura della preghiera del Carabiniere.
Una giornata speciale per tutti i Carabinieri e per la città di Sora, mamma di questo figlio che a soli venti anni, insieme a due altri ragazzi coetanei, ha donato tutto per gli altri, nel modo più eroico, quello del martirio.
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