
«Che senso ha fare del male a chi cerca di alleviare le ferite, di guarire, di proteggere la dignità della vita? Le aggressioni al personale sanitario sono un fenomeno assurdo e disgustoso. Uno dei nostri primi atti è stato quello di riportare presidi di polizia negli ospedali, in collaborazione con il Viminale. A breve partirà un progetto sperimentale in alcune strutture sanitarie della Regione Lazio, con l’obiettivo di monitorare e ridurre le violenze contro i nostri operatori, potenziando le tecnologie, la formazione e l’addestramento per il nostro personale. Occorre, infine, un cambio di passo culturale e le istituzioni, su questo, devono fare quotidianamente la propria parte». – Così il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è intervenuto il 12 marzo in occasione della giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari.
Sono oltre 18mila, nel 2024, le segnalazioni complessive di aggressioni a operatori sanitari sull’intero territorio nazionale per un totale di circa 22mila operatori coinvolti nelle aggressioni segnalate (ogni aggressione può coinvolgere più di un operatore). È quanto emerge dal monitoraggio effettuato dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), istituito presso il Ministero della Salute, che ha specifici compiti di monitoraggio, studio e promozione di iniziative volte a garantire la sicurezza dei professionisti sanitari.
Cuozzo per la Cisl Fp: «Fenomeno allarmante in provincia di Frosinone»
La Cisl Fp Frosinone parla del fenomeno allarmante in provincia e si dice pronta a supportare ogni azione a difesa del personale sanitario. Il Segretario Generale, Antonio Cuozzo, intervenuto dopo le parole del Presidente della Regione Lazio, ha evidenziato: «Accogliamo con favore le parole del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, sulla necessità di contrastare le aggressioni al personale sanitario, un fenomeno che anche nella provincia di Frosinone ha raggiunto livelli allarmanti. Negli ospedali di Frosinone, Cassino, Sora e Alatri si sono registrati troppi episodi di violenza contro medici, infermieri e operatori sanitari, così come nelle infermerie delle strutture penitenziarie della provincia, dove il personale sanitario è spesso costretto a lavorare in condizioni di grave insicurezza. Non possiamo più tollerare che chi ogni giorno garantisce la salute e la sicurezza dei cittadini sia lasciato senza adeguate tutele. Riportare i presidi di polizia negli ospedali può essere un primo passo, ma servono azioni concrete e strutturali. È ora di passare dalle parole ai fatti, e tra le priorità c’è anche la firma del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che deve garantire maggiori tutele e sicurezza per tutto il personale sanitario e penitenziario. Come Cisl Fp di Frosinone continueremo a batterci affinché queste promesse si traducano in misure reali per la sicurezza dei lavoratori del nostro territorio».

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